Eva: Recensioni | Criticometro

📽️ Eva

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Thriller, Dramma

di Emanuela Rossi; con Carol Duarte, Edoardo Pesce, Antonio Gerardi, Tommaso Zoppi

Eva (Carol Duarte) è un’affascinante quarantenne. Gira per la città cercando uomini: padri con bimbi piccoli, che la seguono e poi, misteriosamente, spariscono. Dopo ogni sparizione Eva è vicino a un laghetto di montagna, un luogo pulito e incontaminato. Mentre strane presenze blu sembrano apparire nel cielo, la donna sembra seguire una missione precisa. L’incontro improvviso con Giacomo (Edoardo Pesce), un apicoltore vedovo che vive in una fattoria isolata, e con suo figlio Nicola (Tommaso Zoppi), sconvolgerà i suoi piani. È proprio il bambino, subito legatissimo a lei, a chiederle aiuto: vuole rivedere la madre, di cui non ricorda nulla. Eva sente un crescente legame con Nicola e lo aiuta nella sua commovente ricerca. Da qui una serie di sconvolgenti rivelazioni che cambieranno le loro esistenze.

Recensioni

Eva si presenta come un’opera coraggiosa e ambiziosa, capace di giocare con le incertezze della percezione e con l’ambiguità morale: un progetto che, pur con alcuni momenti di rallentamento o scelte narrative discutibili, riesce a lasciare un segno e a stimolare riflessioni lontane da una mera visione passiva. […] Eva è un film sulla fede, sulla speranza di poter cambiare le cose. […] è sempre meglio un film che mette in dubbio e che fa porre domande, invece di un film che mette in dubbio ma che poi non invita a domandarsi su ciò che ha visto, e se ciò che ha visto a sua volta è reale o meno.

Eva non è particolarmente avvenente, ma è curiosa, sorride in modo infantile ai bambini, sembra una creatura nata nei boschi, una sorta di ninfa lontana dai rumori e dalla vita così come la intendiamo noi […] Il mondo della donna è interessante, curioso, affascinante, peccato che i nodi al pettine comincino a venir fuori solo nella parte finale del film […] Manca, però, una sua storia, un suo approfondimento sentito, che viene accennato solo nel finale.

Carol Duarte […] abita con naturalezza, selvatica e felina com’è nel suo muoversi in cattività come nell’habitat prediletto […] Eva è tanto ambizioso nelle intenzioni quanto confuso negli esiti, disordinato più che incerto tra l’aspro melodramma e il desiderio di sci-fi […]

C’è qualcosa di strano nel comportamento di Eva, in certe sue visioni, nella dolcezza con la quale è convinta, sinceramente, di star facendo del bene […] Nella sua seconda metà, lì dove le questioni dovrebbero essere ancora più ambiziose sia sul piano narrativo che su quello visivo […] Eva diventa un film confuso, raffazzonato e - quel che è peggio - velleitario.

Attorno a lei, Rossi costruisce un intreccio ampio che prova a tenere insieme maternità ferita, marginalità e la percezione di un cataclisma già in atto […] Ma è proprio questa ampiezza a rendere il film troppo fragile […] Eppure, Eva, a modo suo, lascia un segno.