Criticometro

Più che della fetentissima banalità del male di cui andava coraggiosamente argomentando l’immensa Hanna Arendt, giunti alla fine dei cento minutini di Five Nights at Freddy’s 2 sarebbe forse meglio ragionare a proposito dell’altrettanto desolante banalità dell’horror. […] più che un horror nudo e puro, questo blandissimo sequel senza arte né parte né tantomeno alcun oggettivo valore aggiunto mi è parso a più riprese un annacquatissimo action […] ancora rimango qui a domandarmi se non bastasse un piccolo apocrifo divertissement come Willy’s Wonderland a farci capire – per imbolsito corpo ma ispiratissima anima di un sempre più sbarellato Nick Cage – la vera distinzione fra trash e slash.

È da anni ormai che il mercato cinematografico cavalca la popolarità dei videogame producendo adattamenti per il grande schermo […] Una volta svelate, le dinamiche perdono di forza e ripeterle ancora e ancora rende il tutto prevedibilmente noioso […] Tutti questi sforzi di marketing, purtroppo, non si concretizzano in un adattamento degno di nota

Siamo di fronte a un film che manca di intento, di originalità, ma soprattutto di dramma […] Così Five Nights at Freddy’s 2 finisce per essere una continuazione slegata e confusa del franchise, incapace di reggersi sulle proprie gambe […] Il film riuscirà indubbiamente ad intrattenere il suo target, ma difficilmente farà colpo sul grande pubblico.

Five Nights at Freddy’s 2 continua a parlare ai fan dell’universo di Scott Cawthon, infischiandosene di essere un buon film […] Anche il secondo capitolo della saga di Five Nights at Freddy’s commette l’errore di credere che per fare un buon adattamento non sia necessario fare un buon film […] L’incapacità di costruire un film che non sia una versione glorificata ma meno efficace del videogioco.

Per quanto il primo fosse già un brutto film, con questo secondo capitolo il franchise crolla definitivamente […] Il risultato finale è tragicamente peggiore del già mediocre originale […] Alla fine, pur con qualche spunto visivo e una premessa potenzialmente interessante, il film si rivela un prodotto debole — addirittura peggiore del primo — che si regge solo sull’eco del marchio.

Five Nights at Freddy’s 2 mostra tutte le larghe crepe di un progetto produttivo sbagliato da qualsiasi punto di vista […] A questa grave mancanza in fase di sceneggiatura se ne somma un’altra, che finisce con l’affossare in maniera definitiva Five Nights at Freddy’s 2 […] Five Nights at Freddy’s 2 si lancia a vele spiegate verso una completa débâcle estetica.

È un sequel ‘scolastico’, che segue la struttura del gioco quasi come fosse un compito da svolgere […] Eppure resta sempre la sensazione di un orrore trattenuto […] Five Nights at Freddy’s 2 finisce per risultare piuttosto confuso.

Sequel di un successo planetario già piuttosto incomprensibile […] Five Night at Freddy’s 2 riesce a confermare, e se possibile peggiorare, tutte le caratteristiche che avevano già reso mediocre il suo predecessore […] l’ora e tre quarti circa di visione risulta, prima di ogni altra cosa, mortalmente noioso.

Il gioco di svelamento ‘a stanze’ è però davvero povero di idee […] Five Nights at Freddy’s 2 incappa nella cosa peggiore che potrebbe capitargli: restare incastrato a metà […] l’unica cosa da cui sembra davvero posseduto il film è una e una sola: una crudelissima noia.

Troppa trama, poca paura e un fan service sterile soffocano gli ottimi animatronics […] Cawthon sembra convinto che accumulare personaggi e citazioni equivalga a costruire tensione […] Gli animatronics, con il loro design artigianale e grottesco, restano il cuore pulsante del film.

Un trionfo della morte battezzato da una creatura chiamata Marionetta. […] È l’idea costitutiva di horror che non convince e finisce per umiliare il genere, rendendolo solo un pretesto per fare altro. […] Insomma il fatto annunciato non avviene.

Sebbene il tono sia più orientato all’horror e le ambientazioni siano visivamente più cupe e inquietanti, la pellicola fatica a creare una vera tensione […] I momenti spaventosi, pur presenti, risultano spesso prevedibili o artificiosi […] La narrazione rimane debole, i personaggi inesplorati e la lore del franchise trattata in modo superficiale, generando una sensazione di stanchezza creativa.

pecca proprio di originalità, risultando un’accozzaglia di elementi provenienti da un immaginario che, al netto degli aficionados figli degli eighties, è ormai piuttosto saturo […] incapace di prendere una direzione propria: è un horror per bambini […] Il risultato di tutto ciò è l’impossibilità di catturare lo spettatore, di farlo stare ad un gioco le cui regole sono incomprensibili

Un sequel atrofizzato e impassibile, che si incastra in una trama assurdamente seriosa […] manca il tono generale di un film che dovrebbe puntare al divertimento e all’intrattenimento […] sfociando in un verbo che il cinema non dovrebbe mai contemplare: annoiare.

Purtroppo la premessa è del tutto fuorviante […] La sospensione dell’incredulità incontra l’assurdo […] Non chiamatelo horror

Poteva essere uno spunto anche interessante ma non siamo davanti a un film sottile negli intenti ma piuttosto evidentemente tendente alle esagerazioni e alla voglia di spaventare in maniera dozzinale senza davvero affrontare tematiche nascoste […] L’aspetto che rovina l’esperienza visiva è il fatto che a livello narrativo risultano troppe incongruenze e dimenticanze lungo il percorso […] Sicuramente i fan del gioco originale saranno piacevolmente sorpresi per alcune piccole sorprese racchiuse in questo sequel come l’aggiunta della Marionetta.