Jay Kelly: Recensioni | Criticometro

Baumbach […] è troppo intelligente e gira con troppa professionalità per far sì che il suo film scivoli nel ridicolo involontario […] oggi, a Hollywood, sembra esserci tutto […] tranne il cinema […] questo suo film non si sa bene a chi possa parlare, se non a chi l’ha fatto e a chi è disposto a guardarlo rimpiangendo i fantasmi di cui racconta.

Baumbach buca un po’ le premesse e non riesce a portare a casa esattamente ciò che aveva in mente […] Perciò, senza quel lavoro a impegnare le sue giornate, e a generare affetto, amore e calore, è praticamente destinato a diventare un uomo solo […] Confermando un fuori fuoco generale, ma conservando pure tratti di gradevolezza.

Adam Sandler con una performance straordinaria salva tutto […] Un film imperfetto su un uomo imperfetto che cerca di essere meno perfetto […] Ambizioso nelle idee, freddo nell’esecuzione.

Jay Kelly è un’opera che, nonostante gli evidenti problemi di scrittura, riesce ad emozionare lo spettatore, dipingendo il lato nascosto del vivo che si accende quando si spengono i riflettori […] Un cast stellare e preparato, insieme ad una trama agrodolce che equilibra perfettamente commedia e drama […] Per gli amanti del cinema Jay Kelly è una poesia anche per il suo lato metacinematografico.

Jay Kelly” non è dunque un lavoro che mira all’originalità, essendo l’ennesimo film sullo star system, ma è lo sguardo e il tocco di Noah Baumbach, oltre alla sua capacità di dirigere gli attori, a fornire il discrimine per la riuscita del film. […] L’esito è dunque sin troppo lineare, senza brividi né vertigini, il viaggio esistenziale dell’attore al crepuscolo che rimugina sui sensi di colpa di padre assente fondamentalmente innocuo. […] “Jay Kelly” resta impaludato nell’autocompiacimento del proprio divo suggellato da una sequenza a montaggio in cui i film di Jay Kelly e di George Clooney si rivelano essere gli stessi.

George Clooney interpreta con totale adesione Jay Kelly in un dichiarato gioco di specchi tra l’attore e il personaggio […] Baumbach manca di potenza visionaria e questo limite artistico era già evidente nel precedente ‘Rumore bianco’ […] ‘Jay Kelly’ resta impaludato nell’autocompiacimento del proprio divo.

l’ultima fatica del regista newyorkese, con nostra grande sorpresa, rischia a più riprese di capitolare nello spiacevole terreno del “ già visto” o dell’apocrifia […] su un piano abbiamo l’immutata e prestigiosa capacità di Baumbach di rappresentare con tagliente e sarcastica onestà la psicologia dei propri personaggi […] un finale che disattende con forza ogni possibile dinamica rassicurante, mettendo in scena una struggente amarezza

Non sarà l’idea del secolo, ma è proprio questo il cuore di Jay Kelly […] il percorso che ci conduce alla conclusione è appesantito da momenti eccessivamente didascalici […] George Clooney è Jay Kelly: la sua presenza in Jay Kelly è enorme, forse perfino ingombrante, ma proprio questa sovabbondanza regala i momenti migliori dell’opera.

Jay Kelly si rivela dunque a mio avviso un film patinato come il suo protagonista e forse l’obiettivo era proprio questo: accendere guizzi emotivi e cavalcarli senza attraversarli troppo […] Baumbauch dirige un film che esplora quello che c’è dietro la scintillante illusione della fama, con tutta la difficoltà a conoscere e riconoscere sé stessi dietro a mille occhi che osservano, ammirano, invidiano […] Seppur Jay Kelly appaia come una personalità a tratti stereotipata e prevedibile, nasconde però una densa sostanza emotiva che nel corso del film si espande, diventandone il punto cardine.

Baumbach riesce a portare in scena questo conflitto con un passo brillante da commedia, divertendo lo spettatore senza mai appesantire la narrazione […] La sceneggiatura brillante, che alterna momenti divertenti a sequenze genuinamente commoventi […] Jay Kelly è un lavoro compiuto, solido e divertente, scritto come Baumbach sa fare

La forza di Jay Kelly si trova nella scrittura tagliente di Baumbach ed Emily Mortimer, ma anche nelle interpretazioni più che convincenti dei suoi attori […] La vera sorpresa – o meglio, la vera riscoperta – però è Adam Sandler […] Jay Kelly non lascia spazio alla speranza e il messaggio sembra inequivocabile.

Personaggi interessanti, ben costruiti, con traumi e rimpianti diversi […] Una sorpresa e un rammarico, che si conferma e prende corpo via via che si segue il film […] Figure distanti anche tra loro, scisse, che si alternano senza veramente trascinare lo spettatore o sviluppare appieno il loro potenziale drammatico.

Clooney presta al personaggio il suo stesso carisma, ma lo piega in una direzione malinconica e fragile, mostrandosi meno divo e più uomo, meno icona e più creatura in cerca di senso […] Il film alterna momenti sinceri e intensi a passaggi più prevedibili e autoreferenziali […] Jay Kelly non è un film perfetto: è diviso, a tratti irritante e a tratti luminoso.

Un film fieramente classico, malinconico, col rischio di apparire anacronistico […] ipertesto straripante di espedienti, discorsi, riflessioni, conclusioni sull’annoso binomio ‘cinema e vita’ […] fragilità di un’opera solo moderatamente riuscita, davanti alla quale, tuttavia, risulta impossibile restare del tutto indifferenti.

Malinconico, sentimentale, un po’ melenso […] Nonostante il cast stellare e delle buone premesse, questo film non convince fino in fondo […] si riduce, per la maggior parte del tempo, a essere il classico film americano ‘carino’ dal quale non pretendere troppo.

assolve egregiamente alla sua funzione […] dietro a ogni star di prima grandezza che un folto entourage che faccia apparire tutto ciò che fa e dice perfetto e naturale […] un preventivo atteggiamento auto-assolutorio, combinato a una gigioneria senza pari

A che prezzo si ottiene un successo da star del cinema? […] Comincia a incrinarsi la patina levigata della star sorriso e senza macchie, interpretata con qualche citazione autoironica qua e là da Clooney, tirato e in gran forma per l’occasione […] il film si infrange contro il muro del luogo comune, fra treni improbabili, spaghetti bolognese e varie assortite amenità che sembrano uscite da creatività meno sofisticate

È un momento efficace ma piuttosto didascalico che definisce bene i limiti di un ottimo film come Jay Kelly […] Va da sé che Clooney ne sia l’interprete ideale […] Qualcosa non funziona, la seconda parte propone riflessioni un po’ scolastiche, però vanno riconosciute a Baumbach la fiducia nella commedia.

Noah Baumbach conferma la sua abilità sia nella scrittura di una sceneggiature brillante e capace di emozionare, sia in una messa in scena che riesce ad accogliere lo spettatore nel mondo narrativo del film […] George Clooney è perfetto nel ruolo del protagonista […] Peccato per il segmento italiano del film che eccede nel mostrare un’Italia da cartolina e un po’ troppo carica di macchiette.

Una domanda retorica e inflazionata, che diventa però centrale per questo toccante racconto […] Jay Kelly è soprattutto un film di e su George Clooney, autore di una delle prove più intense della sua sfavillante carriera […] un racconto in perenne equilibrio fra ironia e malinconia, capace di indagare luci e ombre del successo e della fama.

Jay Kelly è il cinema, con la sua stimolante frenesia e il suo languido sentimentalismo […] L’universalità di Jay Kelly è la vicinanza e il calore umano di cui tutti hanno bisogno […] Jay Kelly è una sceneggiatura poetica, fatta di dialoghi ispirati e commoventi

Noah Baumbach mette in scena un uomo che ha sempre recitato due volte: quando era sul set e quando cercava di essere se stesso lontano dalle luci dei riflettori […] Clooney regala una delle interpretazioni più mature della sua carriera, restituendo un uomo che ha sacrificato tutto alla celebrità senza mai imparare a conoscersi davvero […] Jay Kelly è un’opera intima e malinconica, che Baumbach dirige con sobrietà e lucidità, lasciando che siano i silenzi e i volti a raccontare.

Un flusso di coscienza che si snoda in concerto alla visione romanticizzata del viaggio in Europa […] un continente da penetrare come se si stesse intraprendendo un moderno grand tour […] Si dirà che si è andati troppo in là nel leggere tra le righe di Jay Kelly, che in facciata si imbelletta bene con il suo essere briosa e nostalgica commediuola

Jay Kelly non è un film sul cinema, è ben lontano dall’essere un film perfetto, e a tratti fa incazzare (e non per stupido campanilismo), ma ha qualcosa che parla di tutti noi e dei rimpianti e dei rimorsi che ci portiamo sulle spalle come un Sisifo minore […] Baumbach sa tratteggiare con poco i suoi personaggi e lo fa bene […] Che meraviglia.

📽️ Jay Kelly

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