Criticometro

Quasi certamente ispirato da Ciò che sapeva Maisie di Henry James […] l’onniscenza dell’adolescente scardina tutti i meccanismi […] Sottoponendo la piccola Marielle a un’utile terapia d’urto per quello che l’attende nella vita che verrà.

un film che trasforma un espediente soprannaturale – la telepatia della bambina – in una lente crudele, ma sorprendentemente lucida, sulle forme contemporanee della famiglia […] una commedia che fa ridere senza anestetizzare, che non offre soluzioni rassicuranti alle domande che pone […] una piccola gemma: una commedia che fa ridere senza anestetizzare, che non offre soluzioni rassicuranti alle domande che pone

È un nucleo in cui genitori ipocriti mentono agli altri, ma soprattutto a sé stessi, mantenendo un status quo di squallida quiete apparente, pronto a esplodere da un momento all’altro. […] Se è vero che la verità rende liberi, allora questo film invita ad abbracciarla in tutta la sua essenza: non perché sia sempre la cosa giusta da dire, ma perché è ciò che ci fa respirare meglio, che ci ripulisce e ci riporta al mondo per quello che è, senza filtri.

Partendo da un ribaltamento delle dinamiche del nucleo fondamentale della società, Frédéric Hambalek intende dimostrarci come il totale appiattimento degli impulsi umani in nome di quelli che sono i principi predicati dalla morale comune altro non faccia che scatenare i nostri lati peggiori […] Un intento forse troppo ampio e complesso per trovare approfondimento totale in una dramedy sotto i 90 minuti, ma di cui senz’altro le intenzioni e le potenzialità distruttive sono ben delineate […] La messa in scena di Hambalek, pulita e inframezzata da pochi momenti di etereo surrealismo, permette alla narrazione de Lo schiaffo di svolgersi con precisione ed efficacia.

Un piccolo colpo, eppure capace di aprire un varco invisibile tra le stanze e i pensieri, come se l’universo si fosse improvvisamente inclinato, rivelando crepe che prima nessuno osava osservare. […] La sua telepatia non era magia, ma una forma di attenzione assoluta; un ascolto così puro da rendere visibile la verità nascosta nei gesti più minuti. […] Alla fine, tutto si congela; tutto è un respiro cinematografico. Quel colpo permane, fragile e potente, come una fiaba che oscilla tra tenebra e luce, un gesto minuscolo che alza l’attenzione sui tratti narrativi più nascosti.

Un’opera in cui l’operazione di scrittura è molto strutturata e composita, dando vita a incastri e pensieri che danno il ritmo a tutto il film […] Il pregio di questo film tedesco è la vivace comicità dei dialoghi in cui il paradosso diventa un metro di comunicazione incomparabile […] La morale sembra non essere un elemento dominante ma è la parabola della storia che la fa comunque echeggiare in un finale piuttosto divertente ma forse non tanto sorprendente quanto ci saremmo aspettati.